Un anno che inizia è come partire per un lungo viaggio

 

Conoscere la strada ci infonde sicurezza, ma è quando inaspettatamente ci perdiamo un po’ che viviamo l’esperienza entusiasmante e destabilizzante dell’inesplorato. E ogni volta, guardandoci indietro, riconosciamo che il valore di ogni deviazione di rotta non è il luogo in cui ci ha portati, ma piuttosto come ci ha cambiati.

Se dovessi scegliere una pietra magica, una sorta di amuleto, capace di guidare, assistere e proteggere i nostri processi di trasformazione, questa sarebbe senza dubbio il Granato Rosso.

Il mio personale richiamo verso il Granato ha a che vedere con un’altra delle mie passioni, ovvero lo studio della geometria.

C’è qualcosa di sacro nella forma del Granato, e per farvelo comprendere dobbiamo tornare molto indietro nel tempo. Precisamente nell’antica Grecia, dove andiamo a scomodare quel genio straordinario di Platone, in quanto fu il primo ad associare i poliedri agli elementi fondamentali.

Nel Timeo” (360 a.C.), Platone collega il tetraedro al fuoco, il cubo alla terra, lottaedro allaria e licosaedro allacqua. Il dodecaedro, invece, è simbolo delluniverso. Questa speciale attribuzione deriva dalla presenza del pentagono, figura che esprimeva più di ogni altra lidea di armonia e perfezione matematica, poiché conteneva la sezione aurea. Proprio in virtù del collegamento che Platone teorizzò, i cinque poliedri sono conosciti come solidi platonici.

Ma quali caratteristiche possiede un solido platonico?

I cinque solidi platonici presentano caratteristiche uniche. La prima è che sono formati solo da poligoni regolari, cioè da triangoli equilateri, quadrati o pentagoni. In particolare, il tetraedro, lottaedro e licosaedro sono formati rispettivamente da quattro, otto e venti triangoli, lesaedro (o cubo) da sei quadrati e il dodecaedro da dodici pentagoni.

La seconda caratteristica è che anche gli angoloidi, cioè gli angoli solidi racchiusi tra tre o più lati sono tra loro uguali.

Una pietra potente e magnetica

Questa breve digressione per raccontarvi tutta la perfezione racchiusa in quella piccola pietra, così vitale e così magnetica che è il Granato rosso. Forse perché il suo colore ricorda il sangue, quindi risulta strettamente collegato al cuore, ma vi garantisco che quando realizzo mala con il Granato rosso sento tutta la sua energia pulsante tra le mani.

Sul Granato è stato scritto e tramandato di tutto e di più. Presente persino nel Rig Veda, il più antico dei testi vedici, in cui le unghie di Vala si trasformano in granati rossi, alla mitologia greca collegata a Persefone, fino a Noè, che grazie ad una lanterna di granato riuscì ad orientare la sua arca attraverso la tempesta.

A questo proposito, sappiate che il granato rosso da sempre rappresenta il talismano di viaggiatori, esploratori e guerrieri. Quindi parliamo di azione, intraprendenza e coraggio. Roba forte. E allora non vi stupirà scoprire che questa pietra così densa e sanguigna, è associata a Marte, il pianeta che rappresenta il desiderio dell’azione, la sopravvivenza.

Ecco perché ho scelto il Granato rosso per il mese di gennaio, capofila di un intero anno che molti di noi guardano con emozione, entusiasmo, eccitazione. Ma forse anche un briciolo di paura, che oggi intendo esorcizzare affiancando il Granato al melograno. Non è solo la somiglianza evidente, ma l’affinità elettiva. Il melograno, infatti, con la sua architettura complessa, non è un frutto da mordere voracemente tra una faccenda e l’altra, al contrario, i suoi chicchi succulenti e ben radicati all’interno della buccia, ci invitano ad essere assaporati uno ad uno. Qui ed ora nel presente.

Allo stesso modo, oggi, il mio augurio per voi è quello di gustare ogni singolo attimo di questo 2025, con la forza del granato rosso e la dolcezza del melograno.

Monica