Prendersi cura del proprio mala: una guida passo-passo

Come prendersi cura dei Japamala? La cura e l’attenzione che hanno accompagnato ogni fase del processo di realizzazione non finiscono ora che possiedi un mala tutto tuo.
Eccoti alcuni consigli che ti invito a seguire affinché l’invecchiamento precoce, l’usura e la rottura possano essere prevenuti e ridotti al minimo

Come prendersi cura dei Japamala: sette consigli

Sii gentile. Che la pratica del mantra japa con il tempo indebolisca i nodi del tuo mala è un’inesorabile verità. Per scongiurarne la rottura scelgo con cura cordini e fili affinché i miei mala possano resistere all’usura. Tuttavia, la rapidità con cui un mala si rompe dipende oltre che dalla qualità dei componenti impiegati anche dall’intensità della propria pratica japa (ripetizione). Ti invito pertanto a coltivare compassione e gentilezza quando farai scorrere tra le dita i suoi grani. Non indossare il tuo mala mentre pratichi qualsiasi attività basata sul movimento, come correre o andare in bicicletta, oppure quando svolgi attività che prevedono il contatto fisico. La tua mala potrebbe cadere o rimanere intrappolata in qualcosa e rompersi.

No stress. I grani di alcuni cristalli sono fragili e possono scheggiarsi o rompersi se sottoposti a pressioni esterne come un urto o la caduta al suolo. Evita di avvolgere il tuo mala attorno al polso per lunghi periodi di tempo o dormire indossandolo perché questo mette sotto stress sia i grani che il cordino con cui sono annodati.

Evita di bagnare la tua mala. Se non vuoi che i morbidi fili del tuo tassello diventino come i dreadlocks di certi sadhu (monaci ascetici) indiani, non bagnare il tuo mala. Oltre ai fili, l’acqua potrebbe far perdere luminosità a certe gemme e danneggiarne gravemente altre; i grani in legno poi potrebbero cambiare drasticamente colore. Per queste ragioni sconsiglio di indossare il tuo rosario per la meditazione quando sei sotto la doccia, in vasca da bagno, al mare o in piscina.

Fai attenzione al sole. Mentre è naturale che la luce e l’ossigeno nell’aria portino all’ossidazione di metalli, come il rame contenuti in certe gemme (è il caso del Turchese naturale che con il tempo cambia il suo colore da azzurro in verde), tutt’altra cosa è esporre i cristalli per lungo tempo alla luce diretta del sole. Pietre come l’Ametista o il Crisoprasio potrebbero sbiadire o addirittura rompersi, così se vuoi che i tuoi cristalli non perdano la vivacità dei loro colori, tienili lontani da troppa luce quando non li indossi.

Fai attenzione a lozioni e profumi. Tieni la tua mala lontana da sostanze alcoliche come disinfettanti per la mani e profumi. Sarebbe sempre preferibile evitare quando si tratta di gioielli e monili, ma se applichi profumi e lozioni sulla pelle assicurati che sia completamente asciutta prima di indossarli.

La pulizia. Per la regolare pulizia energetica e la ricarica del tuo mala ti invito a leggere la pagina sulla cura dei cristalli, mentre per la pulizia della superficie dei grani per rimuovere l’unto naturale della pelle e per lucidare l’argento con cui è fatto il seme del guru, ti suggerisco l’utilizzo di un panno asciutto e morbido in microfibra.

Custodisci con cura.  Un Japamala è qualcosa di più un semplice strumento per contare le recitazioni di mantra. Una mala è soprattutto la rappresentazione sacra del nostro viaggio verso l’interno e come per tutti gli oggetti sacri andrebbe trattato con rispetto e devozione. Non lasciare la tua mala in giro, sul pavimento o altre superfici non pulite. Quando non la usi o non la indossi riponila nel suo morbido sacchetto. Anche questo è un modo di prendersi cura del mala.

Se hai altre domanda su come prenderti cura del tuo mala o su una riparazione mandami un messaggio. Farò del mio meglio per esserti utile.

Monica