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Ciao, mi chiamo Monica ho 51 anni e creo japamala.
Andando dritta al punto, potrei anche fermarmi qui.
Ma in fin dei conti, noi non siamo solo quello che facciamo, e allora eccomi a raccontarvi un po’ di me, della mia storia.
E non immaginate quanto vorrei fosse facile e naturale, come praticare yoga per esempio.
Lo yoga fa parte della mia vita da quando avevo 19 anni, l’era in cui non c’erano internet, i social, le foto e i video che catturano, seducono, convincono.
L’incontro con questa disciplina millenaria fu puro e folgorante, ne fui attratta come da un magnete, tanto che diventare insegnante nel 2006 non fu un traguardo o un punto di arrivo, ma un nuovo inizio che spalancò le porte di un universo inesplorato, fatto di esperienze, scoperte e intuizioni.
E relazioni. Un nuovo modo di connettersi e aprirsi all’altro.
Parlavo di attrazione. E se questa ha la sua legge, allora per me direzionare lo sguardo, porgere le mani e predisporre il cuore verso gemme e cristalli, risponde pienamente al suo principio essenziale.
Ricordo la prima volta, fu uno sguardo. Il momento preciso in cui i miei occhi colsero lo splendido Mala al collo di uno degli insegnanti di yoga che più mi hanno ispirata e formata. Ne fui ossessionata e rapita.
Ecco, quello per me fu l’attimo non fuggente. Perché quell’istante rimarrà sempre intatto, inscalfibile.
Ho trasformato una folgorazione in una passione, in un’arte, nel mio lavoro.
Le Japamala di Samsara, è così che ho deciso di chiamare le mie creazioni e la mia professione, un filo fortemente connesso al cuore.
Samsara è un nome legato al centro yoga creato da me e mia sorella a Matera, tanti anni fa.
Samsara è inoltre l’acronimo di Monica e Sara, mia sorella appunto.
Dopo pochi mesi dall’apertura di quel centro, conobbi Claudio, mio marito, me ne innamorai e seguendo il mio cuore mi trasferii a Parma.
Acquistai i primi grani e realizzai un Mala per Claudio. Fu la mia prima creazione.
Oggi realizzo japamala per le persone, e il processo creativo di un gioiello non può prescindere dallo studio dell’individuo, perché ogni japamala porta dentro di sé qualcosa che parla esclusivamente del soggetto al quale è destinato.
La scelta di una japamala è una combinazione di fattori umani, emotivi, esperienziali.
Possedere una japamala non significa indossare un semplice accessorio, ma arricchirsi di una sorta di energia.
Ecco perché ogni mia creazione è un pezzo unico.
Ecco perché ogni mia creazione è un progetto.
Creo con la vitalità del cuore.
Vivo il processo creativo come un naturale ciclo vitale, un flusso continuo in cui la nascita di una japamala implica un distacco, quasi una sorta di morte, e una successiva rinascita nel momento in cui viene consegnata al suo destinatario. L’inizio di una nuova storia, di un nuovo cammino.
E ogni volta che creo una japamala, penso a mio padre.
Penso a lui, e alle cose più belle che mi ha insegnato durante la sua vita.
Penso a lui, e alla cosa più importante che mi ha insegnato dopo la sua morte.
Lasciar andare.
[Forse qualcuno di voi che ha letto con attenzione la mia storia fino a qui, si starà chiedendo se quel mio insegnante di yoga, a cui penso sempre di “aver rubato con gli occhi” quel Mala che portava al collo, abbia scoperto che cosa inconsapevolmente ha ispirato. Ebbene, posso accontentarvi.
Come ogni happy ending che si rispetti, ne ha ricevuto uno in regalo, naturalmente realizzato da me.
E con mia grande gioia e gratitudine, lo indossa sempre.]
JAPAMALA È LA VIVA
ESPANSIONE DEL TUO SÉ
Stai pensando ad un Japamala?
Quale mala fa per me o per una persona cara? Quale energia mi aiuta a liberare? Cosa posso comunicare attraverso un mala?
Prima di procedere all’acquisto potresti voler sapere di più sulla forza di questi gioielli realizzati interamente a mano.
Per tutte le tue domande o proposte di progetto ti invito a scrivermi o a utilizzare il modulo di richiesta per l’acquisto. Sarò felice di parlare con te e poterti consigliare.