Yoga Festival 2022: sensazioni, riflessioni, incontri. Ecco com’è andata

Dal 30 settembre al 2 ottobre ho presentato la mia ultima collezione allo Yoga Festival. Le mie riflessioni e un sentito ringraziamento.

Ogni Yoga Festival è come un ciclone.

Quando la data d’inizio si avvicina, le persiane della mia tranquillità cominciano a sbattere forte; il mio tavolo di lavoro è a soqquadro e la sensazione di non essere sufficientemente pronta incombe come una nuvola minacciosa. Poi arrivata a Milano, una volta montato il mio stand ed esposte le mie creazioni, tutto prendere un’altra velocità, che è solo all’apparenza più calma.

Anche se sembrano inanimati, è indubbia la forza attrattiva che molti cristalli hanno su di noi e a volte incontrarne uno, magari raro, può scatenare reazioni inaspettate. Come fulmini a ciel sereno, possono emozionare a tal punto che le lacrime cominciano a cadere come pioggia.

Partecipare allo Yoga Festival di Milano per me significa non solo essere testimone di questo ma anche essere travolta in un turbine di sentimenti che i due anni di pandemia hanno contribuito a rendere più vorticoso.

Ritrovare e abbracciare i “clienti” affezionati è stato più dolce e mi ha scaldato il cuore come un raggio di sole dopo la tempesta.

A più di una settimana dalla fine di questo evento tanto atteso, sono qui, ancora spettinata da tutte le sensazioni provate e non posso non esprimere gratitudine e i miei più sinceri ringraziamenti.

È stato bello festeggiare il decimo compleanno della mia attività con tutte le persone che si sono fermate al mio banco.

Qualcuno alla vista dei palloncini si è congratulato sottolineando il fatto che ad oggi sono poche le nuove attività che riescono a superare i primi 3~5 anni di esercizio. I più cessano prima.

Non ho dati alla mano per confermare questa notizia che è stata comunque un’occasione di riflessione. In effetti non mi ha mai sfiorato il pensiero di mettere fine alla mia arte.

Rinunciare all’amore per cristalli sarebbe come amputare una parte di me e rinnegare il mio dharma. Sarebbe come smettere di coltivare la bellezza, quella che in sanscrito viene detta Shri e che è uno dei attributi dell’Assoluto.

Come potrei rifiutare la fortuna di incontrare persone che, come me, hanno la passione per lo Yoga e la meditazione? Il mio lavoro mi permette di entrare in relazione con anime meravigliose ed è questa la vera fonte di ricchezza, che alimenta la mia dedizione e che ripaga oltre misura i miei sforzi.

Come non apprezzare certi gesti, come Viviana che si è presa la briga di ritornare alla sua macchina parcheggiata per offrirmi una bottiglia d’acqua a basso residuo fisso che in quel momento era preziosa come oro, oppure certe condivisioni come quella di Daniele che prima di lasciare il mio stand timidamente confessa che quel mala appena acquistato “è un regalo per la mia mamma che fa tanto” e che si prende sempre cura di lui: parole quasi sussurrate ma che mi sono esplose in petto.

E potrei continuare se solo riuscissi a trovare le parole. Vorrei poterne avere ma in tasca ho solo un semplice ma sentito GRAZIE.

Monica